Le nostre battaglie
Tasse universitarie e Borse di Studio
L’Università degli Studi di Padova è una delle più costose sul panorama nazionale, difatti iscriversi a Unipd può costare fino a 2.945 euro l’anno, un importo che varia in base a molti fattori (Isee, merito, corso prescelto). Come sindacato studentesco il nostro impegno è sempre stato rivolto verso la comunità studentesca, riuscendo concretamente ad essere di aiuto, in particolare in supporto alle fasce più deboli, portando avanti le nostre rivendicazioni in tutti gli organi dell’università.
L’ultimo nostro successo è stato quello della campagna #TooMuch, attraverso cui abbiamo convinto Unipd ad andare incontro alla popolazione studentesca con ben 11 milioni di euro in riduzione delle tasse e bonus.
Grazie al nostro lavoro, sia a livello nazionale che regionale, in passato siamo riusciti ad ottenere l’innalzamento delle soglie dei valori ISEE e ISPE per accedere alla borsa di studio rispettivamente da 20.998,37 e 27.560,39 a 24.335 e 37.031,71 euro, ampliando fortemente la platea di studentз che accedono alle prestazioni di diritto allo studio.
Da sempre ci battiamo per cancellare una vergogna tutta italiana: la figura dell’idoneə non beneficiariə: chi ha i requisiti per la borsa di studio ma non la riceve. Attraverso numerose mozioni, ordini del giorno e audizioni in Regione Veneto abbiamo lavorato per mantenere alta l’attenzione sul diritto allo studio, ottenendo importanti risultati, in particolare convincendo l’ateneo di Padova ad anticipare la borsa di studio a tuttɜ coloro risultatɜ idoneɜ.
Negli scorsi anni dopo numerose pressioni e contrattazioni con Unipd, è stata approvata la riforma della contribuzione studentesca: meno tasse alla comunità studentesca, eliminate le maggiorazioni per media o crediti bassi, esonero della prima rata per chi si laurea a Dicembre, alleggerimento della prima rata. Una riforma che rappresenta un primo passo importante.
Abbiamo inoltre ottenuto una riduzione delle tasse nei casi in cui più componenti della famiglia siano iscritti all’Università di Padova, così da abbassare l’onere per le famiglie ed innalzato la NoTax area a 25.000 punti ISEE.
Grazie al lavoro portato avanti insieme all’UDU Verona e all’UDU Venezia siamo riusciti dopo anni di battaglie a far impegnare la regione ad innalzare la soglia ISPE ed equipararla a livello nazionale (ossia 50.000 punti) per la richiesta della borsa di studio. Nonostante ciò il nostro lavoro non si ferma, mancano infatti investimenti da parte della regione scaricando queste manovre sulle università.
Gestiamo il gruppo Facebook “SOS ISEE” nato in occasione del vergognoso aumento delle fasce ISEE, diventato un punto di discussione delle novità riguardanti il diritto allo studio regionale e nazionale, il canale telegram SOS UNIPD (t.em/sosunipd), uno sportello attivo 24 ore su 24 per risolvere problemi e rispondere a dubbi riguardanti il Diritto allo Studio universitario.
Didattica condivisa e cinque appelli
Come componente studentesca, prima che come rappresentanti, abbiamo fin da subito percepito come in molti corsi del nostro ateneo la didattica sia spesso male organizzata o erogata in maniera troppo tradizionale, inadatta ad invogliare chi studia a superare uno approccio semplicemente mnemonico e a stimolarne l’apprendimento. Abbiamo quindi lavorato nei vari corsi di laurea per riuscire a coinvolgere la componente studentesca nell’organizzazione della didattica, collaborando con quella docente e costruendo buone pratiche da poter condividere in tutto l’ateneo.
Esami sovrapposti, sessioni impossibili, salti d’appello sono purtroppo ancora una triste quotidianità della vita universitaria, contro la quale ci battiamo da sempre e con ottimi risultati. Da ormai quattro anni contrastiamo una grave ingiustizia che tutt’oggi persiste nel nostro Ateneo: studentɜ di Ingegneria e di Economia (e, fino a tre anni fa, anche quelli di Statistica) possono sfruttare solo 4 appelli anziché 5. Nel frattempo siamo riusciti a ottenere l’aumento del numero di appelli minimi a Statistica e a portare a termine la lunghissima battaglia per l’introduzione del settimo appello nella scuola di Giurisprudenza, oltre ad aver cambiato, dopo un lungo lavoro, il piano didattico del corso.
Studentɜ lavoratorɜ
Dopo anni di battaglie, abbiamo ottenuto un importante risultato: il reddito da lavoro minimo per essere considerati student3 lavoratorɜ è passato da 6500 euro a 3500. Molto ancora c’è da fare per tutelare questa categoria, ma la riduzione del reddito minimo avvicina la realtà della condizione lavorativa della comunità studentesca a quelli che sono gli strumenti dell’ateneo per affrontarla: per questo motivo abbiamo lanciato a novembre 2016 la campagna Students At Work dedicata alla figura dellə studentə lavoratorə nel nostro ateneo, “conclusasi” con un flash-mob organizzato davanti a Palazzo Bo in occasione del quale abbiamo presentato le nostre proposte e le più di 2000 firme raccolte in questi mesi al Rettore. Dopo un lungo lavoro, siamo riusciti ad ottenere un importante risultato: maggiori esoneri per la fascia ISEE media e bassa e supporto alla didattica. Ma il lavoro su questa categoria di student3 non si ferma qui.
Diritti civili
Dal 2013 l’Università di Padova ha uno strumento in più per garantire i diritti civili a categorie che altrimenti verrebbero discriminate per le proprie condizioni personali: il doppio libretto per chi si trova in situazione di cambio di genere.
Si tratta di un servizio già presente in alcuni atenei italiani e che garantisce a chi sta facendo il percorso di riattribuzione del genere di potersi iscrivere agli esami ed usufruire dei servizi dell’università senza avere l’imbarazzo di usare il proprio nome anagrafico, bensì quello che sente più rispondente alla propria identità.
Per dei trasporti a misura di studentə
I trasporti spesso sono, per i tantissimɜ pendolari padovanɜ, uno degli incubi maggiori: treni in condizioni disastrate, corriere con orari improponibili, tratte scomode, coincidenze non compatibili con gli orari delle lezioni, prezzi elevati rispetto al disservizio. Si tratta di un tema fondamentale di cui la rappresentanza solitamente si disinteressa, non essendo trattato negli organi universitari: noi invece riteniamo sia centrale nella vita della comunità studentesca quanto la didattica e le tasse. Per questo siamo attivi su questo fronte con diverse campagne, in particolare
abbiamo aperto un confronto con gli enti locali per la creazione di sistemi di abbonamento in accordo con l’Università, con l’obiettivo di offrire il servizio a tuttɜ ad un prezzo minimo. Inoltre abbiamo chiesto la risoluzione del problema della copertura della tratta Padova-Legnaro, forti di una raccolta di centinaia di firme di studentɜ di Agripolis a sostegno del nostro impegno. Nell’anno precedente all’emergenza sanitaria anno abbiamo convinto Università e Amministrazione comunale a finanziare un progetto di trasporto notturno per studentɜ. È così che dallo scorso inverno circolano per Padova, con un notevole successo, i Qui Bus (puoi scaricare comodamente l’app gratuita sullo Store del tuo smartphone e scoprire come funziona!)
Un risultato notevole raggiunto da poco riguarda il Campus Agripolis a Legnaro: dopo anni di impegno e dialogo con ateneo, azienda di trasporti e Comune di Padova, abbiamo ottenuto abbonamenti a costi agevolati per studentɜ!
Per un’università green
Negli ultimi mesi abbiamo ottenuto dall’Ateneo un notevole impegno nella sensibilizzazione ai cambiamenti climatici e nell’abbattimento degli agenti inquinanti. Per esempio sono stati installati nei Dipartimenti dei dispenser di acqua, in modo da eliminare l’acquisto e l’uso di bottiglie di plastica. Al tempo stesso crediamo sia importante sensibilizzare sull’efficienza energetica dell’Università, che deve impegnarsi in questo senso, riproponendo ciò che è stato fatto nella sede del Beato pellegrino, la prima ad essere ad impatto zero, in tutte le altre sue sedi.
Aule studio aperte fino a mezzanotte
Negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto sulle aule studio, fino a poco tempo fa del tutto insufficienti e con orari limitati. Oltre ad essere state aggiunte in città due nuovi spazi di studio, il Centro Culturale San Gaetano e l’aula studio Arcella, siamo riusciti ad ottenere la chiusura delle aule a mezzanotte, per lo meno per i periodi di sessione.
Distributori gratuiti di assorbenti e preservativi
Il fatto che l’IVA sugli assorbenti -che li equipara a beni di lusso- è ormai entrata nel dibattito pubblico e anche noi ci impegniamo per abbattere una delle tante ingiustizie che colpiscono il genere femminile. Nell’ultimo anno siamo riuscit3 a far installare distributori in alcuni dipartimenti della nostra università, ma stiamo lavorando per portare questa proposta in tutti i dipartimenti e non ci fermeremo finché questo servizio non sarà garantito in tutto l’Ateneo.
Contestualmente, legato alla necessità di una maggiore formazione ed educazione sui temi dell’affettività e della sessualità, ci stiamo impegnando affinché anche i preservativi siano inseriti nei distributori in quanto dispositivi medici.